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giovedì 2 giugno 2016

LAURA - CAPITOLO 6

                                                                        Capitolo 6° - Andare avanti

ruscelloI giorni scorrevano lenti e tranquilli e Laura poco a poco si sentiva rinascere e di nuovo pronta ad affrontare la vita.La vicinanza di Alain fece da cuscinetto tra lei e il mondo esterno fin quando una sera lui le disse che la sua vacanza stava per finire: fu presa dal panico. Sarebbe dovuta tornare a casa e non sapeva se ce l'avrebbe fatta da sola.
- Laura, non puoi nasconderti per tutta la vita, devi affrontare la realtà: prima lo farai e prima guarirai, credimi. - Alain  le parlò duramente, quasi con rabbia.
Laura si mise a tremare mentre   gli occhi si riempivano di lacrime e uscì fuori nella notte.
Alain non la seguì, la lasciò sola con se stessa: aveva bisogna di raccogliere le sue idee e le sue forze e questa volta avrebbe dovuto farlo da sola.


Più tardi, mentre era già a letto la sentì rientrare e andare su e giù per la camera  nervosa e irrequieta. Forse doveva andarsene e non dirle niente costringendola così a prendere una decisione. E se fosse invece stato ancora troppo presto? E se non ce l'avesse fatta?  Alain non se la sentiva di abbandonarla a se stessa dopo esserle stato accanto in quei giorni.
Si girò e si rigirò per quasi tutta la notte e all'alba  aveva preso la sua decisione. Si alzò e andò nella camera accanto e senza tanti complimenti la svegliò.
- Alzati!
- Cosa sta succedendo? chiese lei mezza addormentata.
- Alzati, dobbiamo partire.
- Partire? Che intendi dire? Non ti capisco.
Alain si sedette sul letto accanto a lei. - Laura, io devo essere a Parigi per domani mattina e non me la sento di lasciarti qui, quindi adesso ti alzi, ti vesti, andiamo a casa tua a preparare le valigie e ce ne andiamo,
Laura lo guardò, incerta. -Alain, temo di essermi già troppo intromessa nella tua vita e ...
- Zitta.  Non dire niente perchè oramai ho deciso.Ti do dieci minuti o ti porto via così come sei. Chiaro?
Dieci minuti più tardi chiudevano la porta del cottage.Quando si trovò davanti alla propria casa   Laura si fermò: si rivide sotto il portico ad aspettare Paul, ma Paul ora se ne era andato e non sarebbe più ritornato. Il cuore le si strinse e il dolore si fece più acuto.
Alain se ne accorse e prendendola per un braccio con decisione la spinse a entrare in casa. Sara le andò incontro e la salutò come se niente fosse.
- Sara, - le disse Alain - la signora verrà con me a Parigi per un po' di tempo, le può preparare le valigie con il necessario, per favore.
La donna ebbe un evidente sospiro di sollievo e si affrettò a fare quanto le era stato chiesto. Laura ebbe un sorriso incerto, era molto pallida e Alain guardandola si rese conto di  aver preso la decisione giusta.
- Alain, vieni, ti faccio vedere lamia casa - lo invitò lei.
Poco dopo quando Sara tornò con le valigie  pronte erano nello studio.
- Dunque è qui che la scrittrice lavora.
- Sì, è su questa scrivania accanto a questa grande finestra che lavoro.
Alain si guardò attorno  osservando l'arredamento: scaffali colmi di libri su tre delle quattro pareti, due poltrone di cuoio accanto al caminetto e la scrivania sotto una grande finestra a vetrata.  A volte me ne sto rinchiusa qua tutto il giorno fino a quando Paul... Laura si interruppe e si girò di scatto mentre un nodo di pianto le impediva di parlare. - O mio Dio, Alain, fa troppo male.
Lui la circondò con le sue braccia e le posò un bacio sui  capelli.
- Lo so, Laura, ma passerà, credimi. Per questo devi venire via con me , qui ci sono troppi ricordi. Tu devi acquisire nuove esperienze, devi ricostruire la tua vita su  altri interessi. Guarda bene questa stanza, Laura. Qui si chiude un capitolo della tua vita e qui in questo preciso momento se ne apre un altro. Solo che non farai come dieci anni fa, non ti rintanerai a costruire dei sogni, ma da qui partirai per affrontare veramente la vita. Ogni uomo, ogni donna deve affrontare ogni giorno gioie e dolori, gioisce e soffre,ma combatte, affronta le difficoltà e va avanti. Ed è proprio  questo che tu ora dovrai fare.
- Alain, tu stai parlando di un'altra donna. Io non sono così forte.
Alain sorrise: - Sei più forte di quanto tu creda, ma non ti devi lasciare andare, devi reagire cercare un altro scopo per la tua vita. Per questo ti porto a Parigi.
Mezz'ora più tardi uscirono dalla casa e Laura, chiudendosi la porta alle spalle, si disse che Alain aveva ragione. In quel momento si chiudeva realmente una capitolo della sua vita, un capitolo  che si chiamava Paul. Laura si girò indietro un'ultima  volta  e le parve di vedere Paul,il suo Paul che la salutava attraverso il velo di lacrime che le offuscava la vista. Solo che il saluto di Paul, del"suo Paul", era un addio.


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