Capitolo 4° - Alain
La luce del sole che filtrava dalla finestra fu la prima cosa che Laura vide quando riaprì gli occhi. Si sentiva il corpo indolenzito: cercò di alzarsi, ma u giramento di testa la costrinse a riadagiarsi sul cuscino. Si guardò attorno e non riconobbe la stanza nè l'uomo che dormiva sulla poltrona accanto al camino.
Si sentiva la testa confusa e pesante, un brivido di freddo la fece rabbrividire. Si strinse nella coperta e si accorse di non avere nulla addosso. Arrossì imbarazzatissima e cercò di ricordarsi cosa era successo, ma aveva la mente annebbiata e confusa.Si tirò su la coperta fino al mento e si guardò attorno: i suoi vestiti erano stesi davanti al camino, ma le bastò un'occhiata per capire che non avrebbe più potuto indossarli.
In quell'istante l'uomo aprì gli occhi, si stiracchiò e la guardò sorridendo.
- Salve. Dormito bene?
- Io...
- No non dica niente. Rimandiamo tutto a dopo una buona tazza di caffè. Che ne dice?
- Va bene, Grazie.
Poco dopo l'uomo le offriva un ottimo caffè fumante.
- Ci voleva, vero?
Laura sorrise e annuì. - Grazie. Penso proprio di doverle molto... Io... Io sono molto imbarazzata...- tacque. I pensieri erano ancora confusi e non le riusciva di esprimersi a dovere.
Lui le sedette accanto e Laura lo osservò attentamente. le sembrò un volto noto.
- Mi sembra di conoscerla, ma non so...
- Alain Junot.
- L'attore?.
- Sì, sono proprio io.
- Mi perdoni, ma non l'avevo riconosciuta. Io mi chiamo Laura Bresson.
- La scrittrice?
- Sì.
- Allora siamo due celebrità. Evidentemente era destino che ci incontrassimo. Ne sono felice. Ciao.
- Ciao.
Si guardarono sorridendo entrambi per l'insolita situazione. Alain si alzò e le porse un paio di jeans e una maglietta rossa.-
- I tuoi vestiti sono ancora bagnati... puoi metterti questi per ora.
- Grazie, io...
- No, aspetta. Tu non mi devi spiegazioni per quello che è successo. Per quanto mi riguarda ieri sera ho offerto ospitalità a una stupenda donna bagnata fradicia nel bel mezzo di un temporale. Questa mattina la riaccompagnerò a casa, accetterò i suoi ringraziamenti e non rilascerò interviste a nessun fotografo o giornalista curioso.
- A casa... - Laura impallidì e fu scossa da un lungo brivido. - Non posso tornare a casa, non ancora.
Alain la osservò attentamente e prese tra le sue le mani tremanti di Laura.
- Non ti sto mandando via. Se vuoi, puoi restare ancora.
- Davvero lo faresti?
- Sì, certo, te l'ho appena detto.
Laura si appoggiò contro lo schienale della poltrona stringendosi nelle braccia scossa da un brivido.
- Grazie, Alain Ti sono molto grata. E'... è solo...per un po'.
- Fino a quando vorrai: te l'ho detto. E ora che ne diresti di fare una bella passeggiata? E' una mattinata stupenda per camminare.
Laura gli sorrise,grata - D'accordo, usciamo.
Il bosco sapeva di rugiada e di muschio, l'aria era tiepida e l'autunno si preannunciava lungo e caldo ancora. Laura camminava senza riuscire ad afferrare in pieno il senso della realtà, le sembrava di vivere in un'altra dimensione, un'altra vita che non le apparteneva. La sua mente si rifiutava di pensare a ciò che era accaduto la sera prima. In un angolo del suo essere c'erano dolore, disperazione, rabbia, frustrazione.
Non voleva pensarci, non poteva pensarci. Respirò profondamente, si fermò e si appoggiò a un albero.
- E' così bello qui.
- Sì, è vero, hai ragione. Non so cosa darei per restare qui qualche giorno di più, ma...
- Ma il lavoro ti chiama. Sei impegnato in qualche film?
- Tra un mese inizieranno le riprese di un film sulla vita di un importante uomo politico.
- Girerai in Francia?
-In Francia, in Inghilterra, in Spagna e negli USA.
- Sarà molto movimentato, allora.
- E faticoso, ti assicuro - sorrise Alain.- Non so cosa darei per poter restare qui ancora per non so quanto.
- La mia casa è appena fuori dai boschi, in una radura.
- Sei fortunata allora.
- Quando venni qui mi innamorai del posto e del vecchio cascinale. Lo comprai e lo ristrutturai: era il posto ideale dove poter trovare pace e tranquillità per poter scrivere.
Alain la guardò pensoso. - Laura, c'è forse qualcuno che sta in pensiero per te? Non voglio ficcare il naso nella tua vita, ma forse qualcuno non vedendoti ritornare può preoccuparsi.
Laura si passò le mani sul viso poi le lasciò cadere stancamente. - Forse dovrei avvisare Sara e Louis, i miei custodi, saranno senz'altro preoccupati.
- Posso farlo io, se vuoi.
- Davvero, Alain, faresti questo per me? Mi rendo conto che ti sto provocando un mucchio di seccature.Tu eri venuto qui per restare in pace e invece..
- No - l'interruppe lui, - non ti creare nessun scrupolo. E' vero che io volevo pace e tranquillità, ma ti dirò: la vita era anche troppo monotona e tu, ti sei rivelata una compagna piacevole,
Nel pomeriggio Alain si recò a casa di Laura dove trovò una Sara ansiosa e preoccupata.Alain la rassicurò e le chiese solo qualche abito da portare al cottage.
Poco prima di venire via però non potè fare a meno di chiederle cosa fosse successo per sconvolgere così tanto Laura. La donna non seppe spiegarselo. - Mi dispiace, ma proprio non lo so. Ieri sera la signora era qua fuori che attendeva il signor Paul come sempre. Quando è arrivato li ho visti parlare, discutere per un po', poi lei si è allontanata verso il bosco e il signor Paul dopo un po' se n'è andato con una valigia. Non riesco proprio a capire cosa sia successo. Si amavano così tanto: non discutevano nè litigavano mai, sembrava tutto così perfetto tra di loro. Prima di andarsene il signor Paul ha detto di preparargli tutta la sua roba che l'avrebbe mandata a prendere. Io gli ho chiesto cos'era successo e lui mi ha risposto "Me ne vado,Sara, per sempre". E se ne è andato via. Ho aspettato la signora tutta la notte ed ero molto preoccupata.
Alain cercò di tranquillizzare la donna. - Laura è con me al cottage, l'ho incontrata ieri sera e siccome non si sentiva bene l'ho pregata di fermarsi. Era evidente che qualcosa la preoccupava molto, Resterà qualche giorno da me, forse le servirà per riprendersi.
Poco dopo si allontanò con il pacco che Sara gli aveva preparato. Furono giorni sereni quelli che trascorsero insieme caratterizzati da lunghe passeggiate, lunghe chiacchierate o lunghi silenzi.
Laura scoprì che Alain era diverso dall'attore dello schermo. Lui le parlò della sua vita d'attore, dei suoi film, del mondo illusorio della celluloide.
Laura un giorno sorridendo gli disse: - Penso che tu mi abbia rifornito di materiale per un nuovo romanzo.
- Attenta,- replicò lui -reclamerò i diritti d'autore. Adesso capisco perchè hai tanto successo- scherzò ancora. Quanti uomini ti hanno raccontato le loro avventure da sfruttare per i tuoi romanzi.
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