Capitolo 8° - Allo chalet
Arrivarono allo chalet tl pomeriggio seguente al calar del sole. Il panorama era stupendo col cielo sfumato di rosso e nero.L'aria era fresca e frizzante e Laura si strinse nella giacca immaginando ,un po' a disagio, di trovare l'interno della casa un po' freddo.
Quasi le avesse letto nei suoi pensieri Alain la rincuorò. - Non temere, all'interno troverai un piacevole tepore. Oramai siamo a fine ottobre e qui si accende già la sera. Sai, non è strano svegliarsi al mattino e trovare già la prima neve.
- Alain! Che gioia rivederti! - Una voce allegra attrasse la loro attenzione: una donna sulla sessantina uscì dalla porta d'ingresso e si fece loro incontro.
- Sophie, sei sempre incantevole! - esclamò Alain abbracciando la donna e stampandole due sonori baci sulle guance.
- E tu sei sempre il solito ragazzaccio.
Alain presentò le due donne. - Laura, questa è Sophie, la padrona di casa e la mia ragazza preferita. E questa, Sophie, è Laura, Laura Bresson di cui tu sicuramente ne hai letto i romanzi.
- Laura Bresson? La Laura Bresson che ha scritto " Giardino incantato" , "Sole d'inverno", " Marie Louise "...
Alain le pizzicò le guance. - Sì, è proprio lei, ma è in incognito.Quindi non dir niente alle tue amiche, chiaro?
- Certo, ragazzaccio per chi mi prendi. Ma entrate o fra un po' lo saprà tutto il paese.
La casa era veramente bella, tutta rivestita in legno con morbidi tappeti che ricoprivano il parquet.
Sophie accompagnò Laura nella sua stanza.
- Spero che le piaccia, signora.
- Certo, grazie. Mi dispiace di darle tanto disturbo.
- No, anzi, al contrario:Sono contenta quando Alain viene quassù e porta qualche amico. Sa, è la prima volta che porta una donna dopo che Michelle l'ha lasciato. In genere viene un paio di volte all'anno con il figlio. E' stata dura per Alain riequilibrare il rapporto con quel ragazzo. ço conosce Eric?
-No, scosse il capo, Laura - Non sapevo neanche che fosse stato sposato. Io non leggo molto la cronaca mondana. Conosco Alain solo da poco.
Sophie spalancò le persiane e lasciò socchiusi i vetri. - Sono contenta che abbia incontrato Alain: Se lei ha l'animo generoso e romantico come traspare dai suoi libri non può che fargli del bene.
- Sophie, Alain ed io ci siamo conosciuti da poco in circostanze particolari per me. Mi ha aiutata in un momento difficile della mia vita, ma noi siamo solo amici, non abbiamo una relazione.
- Lei non mi deve alcuna spiegazione , signora.Io voglio bene ad Alain come ad un figlio e rispetto le sue scelte di uomo.
- La comprendo, Sophie, ma non mi piace che si possa pensare male di me.
- Signora, adesso mi sembra uscita da un suo libro. Le sue eroine sono tutte brave ragazze, come lei suppongo proprio.
- Spero di essere meno insulsa di qualcuna di loro.
Sophie rise a quella battuta superando così quel momento di imbarazzo da parte di Laura.
Quella sera dopo cena si sedettero accanto al camino a bere il caffè.
- E' tutto così bello qui, Alain credo che non ti ringrazierò mai abbastanza.
- No, Laura, non voglio più sentire parlare di ringraziamenti. Non mi va tanto che tu mi consideri un buon samaritano, ma piuttosto vorrei essere qualcosa di più. Non fraintendermi, desidero essere uno dei tuoi amici.
Laura si fece particolarmente seria, - In questo momento tu sei l'unico amico che ho, Alain.
Le fiamme nel camino crepitavano mandando bagliori rossastri nella stanza . All'improvviso Laura si sentì tesa e nervosa, quante altre volte aveva preso il caffè davanti al caminetto acceso in compagnia del suo Paul... Alain percepì quel cambiamento di umore in lei e sospirò.
Andò col pensiero a quando Michelle l'aveva lasciato: non era stato per niente facile superare il dolore e la frustrazione per quel rapporto troncato. comprendeva che Laura avrebbe dovuto affrontare altri improvvisi momenti di depressione.
A volte bastava una parola, un oggetto, un ricordo per fare rinascere quel dolore sordo in fondo al cuore.Alain si alzò e si avvicinò alla finestra scostando i pesanti tendaggi.
- Laura, vieni a vedere
Lei si alzò gli si avvicinò scorse piccoli fiocchi di neve che cadevano volteggiando nell'oscurità della notte.
- E' la prima neve,qui scende presto di solito. Probabilmente aspettava noi.
- Sì, Mago Tempo deve aver saputo che io adoro vedere cadere i fiocchi dalla finestra allo stesso modo dei bambini che stanno per ore col naso appiccicato alla finestra.
- Queto è un aspetto di te che non avevi ancora rivelato, ma temo che darà solo una spruzzata e che domani mattina non potremo giocare a palle di neve.
- Pazienza, rimanderemo alla prossima occasione.
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